Blitz dei Nas negli obitori: denunce anche in Sicilia

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I carabinieri dei Nas hanno concluso una vasta campagna di verifiche condotte a livello nazionale presso le strutture di permanenza delle salme in ospedali pubblici e cliniche private, al fine di accertarne la regolarità ed il rispetto delle misure di prevenzione al contagio da Covid-19.

Complessivamente sono state denunciate 23 persone e segnalate altre 78, tra dirigenti di strutture sanitarie ed ospedaliere nonché titolari di imprese funebri private per violazioni della disciplina sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, inosservanza degli obblighi della normativa anti-COVID e delle leggi regionali e di polizia mortuaria, contestando 102 sanzioni penali ed amministrative.

Tra i principali interventi quello dei Nas di Ragusa che nel corso di un controllo presso la casa cimiteriale comunale di Gela hanno accertato numerose violazioni. Tra queste la mancanza del documento di valutazione rischi relativo al possibile contagio da Covid-19 e l’inosservanza delle misure finalizzate al contenimento della diffusione epidemica, quali l’assenza di cartellonistica, del piano di sanificazione dei locali e del registro dei decessi per “Covid-19”. Inoltre, i locali adibiti a camera mortuaria, sala autoptica e cappella di preghiera sono risultati interessati da carenze igienico-sanitarie e dalla presenza di 45 feretri, accantonati in attesa di sepoltura da oltre un mese. Nella circostanza è stato denunciato il funzionario responsabile dei servizi cimiteriali.

A conclusione di attività ispettiva sono stati altresì denunciati 3 dirigenti di due presidi ospedalieri di Sciacca e Canicattì per aver ommesso di aggiornare il documento di valutazione rischi con le procedure di prevenzione da esposizione ad agenti biologici e non aver effettuato la formazione professionale degli operatori. Le due camere mortuarie sono state peraltro riscontrate con evidenti carenze igienico-strutturali.